mercoledì 9 ottobre 2013

Vajont, a 50 anni dal disastro ci si chiede ancora perché



Vajont è il nome del torrente che scorre nella valle di Erto e Casso per confluire nel Piave, davanti a Longarone e a Castellavazzo, in provincia di Belluno (Italia).
La storia di queste comunità venne sconvolta dalla costruzione della diga del Vajont, che determinò la frana del monte Toc nel lago artificiale. La sera del 9 ottobre 1963 si elevò un immane ondata, che seminò ovunque morte e desolazione. 
La stima più attendibile è, a tutt'oggi, di 1910 vittime


Sono stati commessi tre fondamentali errori umani che hanno portato alla strage: l'aver costruito la diga in una valle non idonea sotto il profilo geologico; l'aver innalzato la quota del lago artificiale oltre i margini di sicurezza; il non aver dato l'allarme la sera del 9 ottobre per attivare l'evacuazione in massa delle popolazioni residenti nelle zone a rischio di inondazione. 
Fu aperta un'inchiesta giudiziaria. Il processo venne celebrato nelle sue tre fasi dal 25 novembre 1968 al 25 marzo 1971 e si concluse con il riconoscimento di responsabilità penale per la previdibilità di inondazione e di frana e per gli omicidi colposi plurimi. 
(fonte: vajont.net


"Questo disastro si sarebbe evitato se una maggiore considerazione della vita umana

avesse prevalso su interessi economici e strategici". Lo ha detto il presidente del Senato Pietro Grasso a Longarone per i 50 anni dal Vajont. "Voi - ha aggiunto - avete il diritto di chiedere risposte, lo Stato, quello Stato che qui rappresento, ha il dovere di darvele, per rendere giustizia alle vittime, ai loro familiari, ai superstiti, e per riscattarsi dalle proprie mancanze di 50 anni fa". 
(fonte: ANSA)



VAJONT - PRIMA, DURANTE E DOPO   

Prima parte
Seconda parte


Chiara D'Amico 

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